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Pasquale Marino | |
![]() | Descrizione: Pasquale Marino (Marsala, 13 luglio 1962) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista, tecnico del Brescia. Giocatore Cresciuto nelle giovanili del Marsala, con cui ha giocato quattro stagioni in Serie C2, nella stagione 1984-1985 passò all'Akragas, in Serie C1. Nel 1986-1987 viene acquistato dal Siracusa, con cui ha giocato tre stagioni ottenendo nel 1988-1989 la promozione in Serie C1. Dopo tre stagioni con la Battipagliese, nel 1992-1993 ha giocato per l'ultima volta in Serie C1, con il Potenza. La stagione successiva ha militato nel Campionato Nazionale Dilettanti con il Messina e infine ha chiuso la carriera nel 1997 dopo tre stagioni nel Catania, squadra con la quale ottenne pure una Promozione dal CND (poi Serie D), alla Serie C2 nella stagione 1994-1995. Nel 1989-1990 ha militato nella Battipagliese insieme a Massimo Mezzini, poi divenuto suo vice allenatore. Allenatore Appena conclusa la stagione 1996-1997 con il Catania, Marino ha iniziato ad allenare nel Campionato Nazionale Dilettanti, con il Milazzo (ricoprendo petrò inizialmente il doppio ruolo di allenatore e giocatore) ottenendo nel 1997-1998 un secondo posto e 3nel 1998-1999 un nono posto. Nel 1999-2000 è passato al Ragusa (6º posto, sempre nel C.N.D.), mentre nel 2000-2001 è stato assunto dal Paternò, con cui ha ottenuto due promozioni consecutive dalla Serie D alla Serie C1. Nel 2002-2003 è passato al Foggia e ha ottenuto nuovamente la promozione in Serie C1. Mantenuta la categoria sempre con il Foggia nel 2003-2004 (9º posto), nel 2004-2005 è stato ingaggiato dall'Arezzo, in Serie B, venendo esonerato nel corso del girone di ritorno dopo 5 sconfitte nelle ultime 6 giornate, e sostituito da Marco Tardelli; richiamato, ha concluso la stagione al 14º posto, salvandosi all'ultima giornata. Nel 2005-2006 tornò al Catania, questa volta da allenatore, e in quanto la squadra arrivò seconda conquistò la promozione diretta in Serie A, in cui i siculi mancavano da 22 anni, mentre l'anno successivo mantenne la massima serie alla fine di un campionato culminato con lo scontro salvezza Catania-Chievo, vinto per 2-0 dagli etnei.[4][5] Al termine della stagione diventò l'allenatore dell'Udinese, prendendo il posto di Alberto Malesani, riportando la squadra friulana in Europa dopo due anni di assenza arrivando settimo con 57 punti, frutto di 16 vittorie, 9 pareggi e 13 sconfitte.[6] Il 22 dicembre 2009 viene ufficializzato il suo esonero dall'incarico di allenatore dell'Udinese, e il suo posto venne preso da Gianni De Biasi.[7] Tuttavia il 21 febbraio 2010 viene richiamato alla guida tecnica della squadra[8]. La decisione della società è di tenerlo fino a fine stagione;[9] infatti, dopo aver ottenuto la salvezza matematica con l'Udinese a 2 gare dal termine, dichiara che lascerà la società friulana a fine stagione dopo 3 anni. Termina la stagione al 15º posto e il 24 maggio gli subentra Francesco Guidolin; il 1 giugno risolve consensualmente il contratto. Il 2 giugno firma un contratto annuale con il Parma[10] dal quale viene esonerato il 3 aprile 2011, con la squadra quart'ultima in classifica in seguito alla sconfitta interna per 1-2 rimediata con il Bari ultimo.[11] Il 22 dicembre 2011 venne assunto dal Genoa come allenatore della prima squadra firmando un contratto fino al 2013 al posto di Alberto Malesani. Il 7 giugno 2013 venne scelto come nuovo allenatore del Pescara, appena retrocesso in Serie B, andando a sostituire per la stagione 2013-2014 il tecnico Christian Bucchi: firma un contratto biennale con opzione per il terzo anno a 300.000 euro più bonus.[13] Fece il suo esordio l'11 agosto 2013 nel secondo turno di Coppa Italia battendo in casa il Pordenone per 1-0 e il 17 agosto, nel terzo turno, batte in trasferta il Torino per 2-1.[14] Venne esonerato il 22 febbraio 2014, dopo la sconfitta contro il Bari, venendo sostituito da Serse Cosmi.[15] Nella stagione seguente, esattamente il 30 ottobre 2014, viene chiamato a sostituire Giovanni Lopez sulla panchina del Vicenza che si trovava 20º in Serie B, dopo l'undicesima giornata.[16] Raggiunge la matematica salvezza con 10 giornate di anticipo e nel finale di stagione si contende con Frosinone e Bologna il secondo posto (valevole per la promozione diretta in serie A). Con i biancorossi chiude il campionato regolare al terzo posto, garantendosi il diritto a disputare la semifinale dei play-off (persa contro il Pescara). L'11 giugno 2015 annuncia l'addio al club berico tramite la sua pagina Facebook, nonostante la società gli avesse garantito un prolungamento del contratto fino al 2018 (il rapporto in essere era valido fino al 2016) ed un adeguamento dell'ingaggio.[17] Ormai prossimo a firmare con il Catania, l'accordo salta a causa dello scandalo che coinvolge la squadra etnea. Marino (disposto comunque a rescindere con il Vicenza che, nel frattempo aveva contattato diversi possibili nuovi allenatori), viene nuovamente convocato dalla società berica che gli offre il progetto tecnico che desiderava e il 25 giugno viene trovato l'accordo per restare con i biancorossi fino al 2017.[18][19] Il 14 marzo 2016, con la squadra al 20º posto in classifica, venne esonerato.[20] Il 3 giugno seguente rescisse il contratto con la società biancorossa.[21] Tre giorni dopo diventò il nuovo tecnico del Frosinone, con cui firmò un contratto annuale.[22] Nonostante la grande stagione conclusasi con un terzo posto a pari punti con il Verona, la squadra disputò i playoff dove perse nelle semifinali contro il Carpi. Dopo aver pareggiato per 0-0 in trasferta all'andata, al ritorno la squadra sconfitta clamorosa per 0-1 al Matusa. [23] Il tecnico annunciò le sue dimissioni, ringraziando la squadra e i tifosi per il lavoro svolto.[24] Il 12 ottobre 2017, viene chiamato sulla panchina del Brescia al posto dell'esonerato Roberto Boscaglia.[25] Fonte Wikipedia |
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